Nel Salento, nella zona del “Capo”, non è scomparsa del tutto la consuetudine di comunicare tramite le pietre. Quando un contadino è stato vittima di un furto di prodotti agricoli o di qualche capo di bestiame colloca bene in vista due grosse pietre, una sull’altra, fra le quali pone un fascio d’erba o alcuni rametti, oppure se possibile un campione del prodotto rubato. Il messaggio, chiaramente decifrabile da chiunque per secolare tradizione, è un minaccioso avvertimento rivolto all’autore del furto: “ dovessi capitarmi tra le mani, o tentassi di ripetere l’impresa, ti staccherò la testa tra due sassi”.
Il cosiddetto “cucuruzzu”, un mucchio di pietre, indica invece non solo il perentorio divieto di accesso al podere di persone estranee, ma anche la minaccia di severe punizioni a carico dell’eventuale trasgressore.
Sempre nel “Capo”, e propriamente nella zona di Leuca, sopravvive tra i paritari (i costruttori di muretti a secco)il superstizioso costume di disporre all’ingresso delle abitazioni rurali delle pietre in modo particolare, che dovrebbero presentare spiccate caratteristiche antropomorfe per tenere lontano gli spiriti maligni.