LE PAVIMENTAZIONI IN PIETRA LECCESE

Uno degli impieghi ai quali è destinata la pietra leccese coltivata nei bacini di Cursi e Melpignano è la produzione di lastre per pavimentazione e, in particolare, di quelle per pavimentazioni solari.

Tale impiego, che risale ad un’epoca antica, è dovuto a diversi aspetti quali ad esempio la facilità della messa in opera, la durata secolare, la facilità di manutenzione.

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IL MITO DI ECO

Grazie all’estrema duttilità della pietra leccese è possibile dare vita a particolari complementi d’arredo e ad opere che racchiudono tradizioni e miti. Un esempio è l’opera ribattezzata “Eco” in onore della ninfa dei boschi della mitologia greca.

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I LUOGHI DELLA PIETRA

«Neglette, e quasi molli in ampia massa,
le pietre a Lecce crea l’alma Natura:
ma poiché son rescise, in loro passa
virtute, che le pregia, e che l’indura:
mirabili a vederle, ò se vi si lassa
scelti lavor la dedala scultura,
ò se ne fanno i dorici Architetti
gran frontespitij con superbi aspetti. »

(Ascanio Grandi, I fasci sacri, 1635)

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MASSERIA TORCITO

All’interno di feudo Cerceto, a poche centinaia di metri da Cannole, si può raggiungere la masseria Torcito percorrendo Via Calabra, un prolungamento della Via Appia, costruita nel 312 a.C. da Claudio Appio Cieco. Poggiata su un lieve altopiano La Masseria di Torcito, a pochi chilometri dal mare,  è passata  da semplice abitazione di massari (la struttura originale è riferibile al XII sec.) a  Masseria Fortificata. Vengono, infatti, costruite o rialzate le mura di cinta in pietra leccese  e viene edificato il primo piano.

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