PIETRA LECCESE ECOMUSEO DELLE CAVE

"Ecomuseo delle cave" è il nome del museo che è stato realizzato dal Comune di Cursi, in provincia di Lecce, per far conoscere la storia e la tradizione che si è sviluppata nel Salento intorno alla "pietra leccese", roccia calcarea.

Questo museo esprime attraverso degli itinerari prefissati tutta la qualità e le caratteristiche della cultura materiale del Salento: dalla terra rossa ai grandi ulivi, dalle tante pietre fino alle particolari cave a cielo aperto, dal menhir alla tomba delle cento pietre di Patù e ai "teatri" delle cave nei territori di Cursi, Maglie, Melpignano, Martano, Galatina; secoli di storia segnati dallo scavo delle pietre e dal loro uso nelle facciate di palazzi, chiese, castelli, abitazioni, muretti.

Di particolare interesse culturale e turistico, il percorso articolato "per luoghi" e itinerari , che offre la possibilità di scoprire un ambiente che ha legato e lega tutt'ora le sue caratteristiche all'uso di questa pietra attraverso un lavoro secolare, realizzato da uomini che conoscevano bene la pietra leccese, sapevano cavarla e lavorarla a tal punto che spesso si è parlato di generazioni di "scalpellini - architetti" per dare senso e valore a quegli artefici che hanno saputo connotare il paesaggio del Salento.

L'ecomuseo di Cursi rappresenta un punto di riferimento non solo per il turista, ma anche e soprattutto per un insieme di aziende e artisti - artigiani che negli ultimi vent'anni stanno riportando la pietra leccese o la pietra di cursi ad un livello più dignitoso di come era ormai utilizzata.
Il ritrovato interesse per i materiali naturali, nell'ambito della nuova progettualtà" intorno al design e all'architettura porteranno sicuramente la pietra leccese tra i materiali più apprezzati.
Il museo di Cursi dovrà continuare l'opera di rinascita della pietra leccese come mediatore tra gli enti locali (ad esempio Provincia e Regione) e quello dei privati (aziende, cooperative e consorzi).
L'associazione che si occupa dell'ecomuseo si propone di tutelare e valorizzare quella che è  la cultura della pietra di cursi: tecniche estrattive e di lavorazione, metodologie di impiego, territori scavati e costruiti, anche attraverso attività di laboratori didattici.
Un altro obiettivo che la struttura si propone è di attivare dei programmi diretti a incoraggiare le popolazioni salentine a recuperare le strutture edilizie esistenti, le cave dismesse, i siti estrattivi facendoli divenire vere e proprie aule "a cielo aperto", con percorsi espositivi e didattici.
Ma potrà anche essere un grande centro di studi e di conoscenze intorno a tutte le "pietre" che caratterizzano il nostro territorio, dalla pietra lavagna (Liguria) a quella lavica (Sicilia), dalla pietra piasentina (Friuli) alla pietra serena (Toscana).
Un patrimonio enorme che va riscoperto e valorizzato! 
 

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