LA SCALETTA ESTERNA NELLA COSTRUZIONE DEI FURNIEDDHI

La caratteristica architettonica del trullo salentino: vi era sempre una scala esterna addossata alla costruzione, non per motivi estetici o stilistico-architettonico, bensì per una ragione pratica: era fondamentale poter salire sulla costruzione in modo rapido e agevole ai fini della riparazione del tetto, che rispetto al resto del fabbricato era molto più fragile.

I massi utilizzati per la costruzione della scala non erano semplicemente addossati al muro della struttura, essi facevano e tuttora fanno parte integrante del muro, in corrispondenza dei gradini erano appositamente cercati e posizionati massi di dimensione maggiore, tali da permettere di costruire il muro e contemporaneamente, grazie alla sporgenza, il profilo della scala.

Infatti all'epoca non era prevista la possibilità di lavorare o approntare le pietre in base alle esigenze ricorrendo agli strumenti di cui oggi disponiamo.

A volte i trulli avevano due entrate: una era fatta per l'animale e l'altra per l'uomo, in ogni caso gli ingressi si trovano entrambi sullo stesso lato della costruzione.

I furnieddhi o casieddhi avevano la base di forma circolare ed erano di dimensioni ridotte, mentre le pajare erano e sono di dimensioni maggiori, a base rettangolare o circolare, in quest'ultimo caso vantano però spesse mura perimetrali disposte ad anelli concentrici, che, sovrapposti, formano degli ampi gradoni.

 

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