LA PIETRA LECCESE

Il Salento, questa penisola pianeggiante quasi distesa sul mare, è costituito da una tale diversità costiera da dare vita a paesaggi differenti, mai uguali, man mano che si procede, tanto a sud quanto a nord.

Tutte le meraviglie che danno forma a paesaggi insoliti e unici poggiano su formazioni rocciose plioceniche e pleistoceniche, note per il fatto di formare anche la rinomata pietra leccese, che degradano in alcuni tratti dando origine a anfratti e calette suggestive, in cui i fondali divengono bassi e sabbiosi, oppure si stagliano alte sino a creare pareti a strapiombo sul mare.

Questa premessa per far notare come anche le costruzioni e le pietre, gli ammattonati utilizzati per dar vita a fortificazioni nel territorio, ma anche tutt’ora semplici abitazioni private, sono un prosieguo dei propri elementi costitutivi.

Da qui l’idea di portarvi alla scoperta del mondo affascinante che si cela nell’architettura salentina, nelle sue forme, nei materiali che si fondono in modo magistrale con i paesaggi, con il secco dei campi che corrono lungo le strade che percorriamo e con il blu del mare, che da sempre incornicia ogni tratto, racchiudendo storie e leggende.

Ricchezza, bellezza, solidità, tre attributi che definiscono al meglio un materiale che ha fatto, e continua a fare, la storia di un luogo.

La pietra leccese, di formazione calcarea risalente al Miocenico, ossia niente poco di meno che a 21 milioni di anni fa, è una delle principali pietre che costituiscono l’architettura salentina, con una struttura, colore e compattezza uniche.

Tra le particolarità di questa pietra c’è senza dubbio il contenere, nella formazione stessa, frammenti di conchiglie, piccoli fossili che arricchiscono geologicamente la struttura, ma anche argille, quarzi che si aggiungono a una serie di minerali che la fortificano e la rendono ancora più affascinante.

Ecco, quindi, il materiale alla base di ogni meraviglia architettonica che impreziosisce il Salento, una pietra fortemente utilizzata in campo architettonico e artistico soprattutto per via della sua ampia diffusione e per la facilità con cui può essere lavorata. Non a caso è tra le preferite, solo perchè sarebbe troppo azzardata definirla “la preferita” in assoluto, tra gli artigiani e mastri salentini.

La pietra leccese affiora dal terreno in modo naturale e viene rinvenuta in tutto il territorio salentino, in immense cave profonde anche cinquanta metri.

Tra i comuni in cui è più diffusa spiccano Melpignano, Cursi, Maglie e Corigliano d’Otranto, in cui poter rinvenire pietre delle principali colorazioni che vanno dal bianco al giallo paglierino. Molte di queste cave si sono esaurite col passare del tempo e sono state dunque abbandonate, mentre molte altre ancora sono ancora in piena attività.

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